Non solo mare...

Termoli e l’entroterra molisano: perfetti per una vacanza “slow” che unisca svago, sport e cultura. In una regione ricca di “pezzi unici”, dall’antichità al medioevo.
Senza perdere contatto con l’oggi

Tra i popoli italici, quelli che hanno dato più filo da torcere ai Romani sono stati i Sanniti, ossia gli antichi abitanti dell’attuale Molise: quelli delle Forche Caudine, tanto per capirci. Del resto i Sanniti avevano sviluppato una civiltà molto avanzata, in grado di competere con le altre presenti nella Penisola: Greci, Etruschi, Celti e, appunto, la nascente potenza romana. Per avere la raffigurazione plastica di questa affermazione bisogna raggiungere uno dei luoghi più suggestivi del Molise: il sito archeologico sannita di Pietrabbondante, a mille metri di quota, nelle vicinanze del caratteristico paesino in provincia di Isernia abbarbicato alle rocce di un crinale montuoso. La veduta è superba e spazia sulle ampie vallate dell’Appennino. Sulle pendici del Monte Caraceno si apre il perfetto semicerchio di un teatro con i gradoni in pietra le cui prime file hanno stalli con schienale, destinati alla nobiltà. Telamoni (sculture maschili che fungono da sostegni architettonici) reggono la testata della cavea, mentre zampe di leone alate chiudono i gradoni.
Al coro si accede mediante due passaggi coperti con volte. Sul pendio sopra il teatro, si trovano i resti di un grandioso tempio: nell’antichità, politica e religione andavano a braccetto. Nell’area gli archeologi hanno inoltre riportato alla luce resti di altri templi, strade con abitazioni, magazzini, negozi… Insomma, un grande complesso urbanistico, in parte ancora da scavare, segno appunto di una civiltà evoluta e raffinata.
Fiorita tra il VI e il III sec. a.C. in una zona, data la quota, ancora oggi climaticamente difficile per i lunghi e freddi inverni. Ecco, il senso profondo del Molise, la sua unicità tra le regioni italiane, sta proprio qui, in questa memoria davvero unica nel pur ricchissimo panorama archeologico del nostro Paese.

Rintocchi lunghi mille anni
A breve distanza da Pietrabbondante in linea d’aria (ma il percorso è accidentato, vista la natura del territorio molisano) un’altra meta imprescindibile è Agnone. Un presepe arroccato sul crinale di un monte e con un belvedere che spazia ad angolo giro sulle valli sottostanti. Il centro storico è intatto e ricco di suggestioni. A cominciare da un’attività che dura da oltre mille anni: la fabbricazione di campane nella Pontificia Fonderia Marinelli (www.campanemarinelli.com).
Il più antico opificio al mondo ancora in esercizio.
Accanto alla fonderia, il Museo storico della campana accompagna il visitatore in una carrellata attraverso i secoli mediante questo particolare strumento musicale, voce di ogni chiesa e canto di fede delle comunità cristiane in qualsiasi parte del globo.
Lasciata la fonderia, fuori dal centro, ci si può perdere nel dedalo di viuzze, strade e piazzette del borgo antico, tra palazzi, chiese e dimore d’epoca, testimoni di un passato ricco e operoso. A cominciare dal Quartiere Venezia, così chiamato perché sede di mercanti della Serenissima che qui, a 900 km da casa, hanno riprodotto in piccolo lo stile architettonico e le decorazioni presenti in laguna.

Genuinità a tavola
Appartato, minuscolo, scarsamente popolato, il Molise sembrerebbe una regione destinata alla marginalità. Eppure, proprio questa sua ritrosia ne fa una meta ideale per viaggiatori “slow” in cerca di genuinità, serenità e sostanza. A cominciare dalla tavola. E da cosa partire, se non dalla pasta, fatta con farina di grano duro? Il marchio La Molisana di Campobasso è attivo da oltre un secolo, rilanciato otto anni fa dopo un periodo di crisi. Ma sono numerosissimi i pastifici artigianali che producono ogni giorno i tipici cavatelli, sfoglia da servire al pomodoro, alle verdure di stagione o, secondo la ricetta classica, al ragù di maiale. Rinomati anche i fusilli, le sagne a taccune (a forma di rombo, condite con ragù d’agnello), i maccheroni alla chitarra e la zuppa alla santè: pezzetti di pane tostato con formaggio e carne di gallina in brodo. La tradizionale pratica della pastorizia fornisce gli ingredienti per secondi piatti a base di carne d’agnello, come il cosciotto al ragù, i torcinelli (involtini di animelle profumati con rosmarino, origano, prezzemolo e peperoncino) e la pezzata, piatto tipico della transumanza. Molto ricco il comparto dei latticini. Rinomate la stracciata e la scamorza.
Apprezzatissimo il caciocavallo di Agnone. Prelibati il fior di latte, il pecorino di Capracotta, la mozzarella, il burrino e le provole aromatizzate
al tartufo. Particolarmente ricco anche il settore dei salumi a cominciare dalla soppressata, un insaccato dal macinato fine insaporito con minime quantità di lardo, sale e pepe in grani. Il capocollo e la ventricina di Montenero di Bisaccia sono altre due eccellenze del settore. Ricchissima la pasticceria con confetti ricci, ostie ripiene, zeppole, pizzelle, mostaccioli e cellucci. Insignito della Dop è l’olio d’oliva prodotto dalle cultivar Gentile di Larino, Oliva nera e Leccino. Riguardo ai vini, si segnalano i vitigni autoctoni rossi Biferno e Tintilia e il bianco Pentro. Dalle montagne dell’Alto Molise vengono infine i prelibati tartufi, in particolare lo scorzone nero estivo. Per quanto riguarda invece il tratto costiero, da non perdere il tipico guazzetto (o brodetto) alla termolese.

Cuore longobardo
Proprio la cittadina costiera di Termoli può esserela baseideale  per una vacanza molisana che coniughi mare e montagna, svgo, sport e cultura e
che comprenda anche l’interno della  regione,raggiungibile mediante le strade statali  delle valli del Trigno (Isernia) e del Biferno (Campobasso). Tante le destinazioni possibili, ciascuna con le sue peculiarità. Un altro unicum storico-artistico è il sito longobardo-caroligio dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno che si trova in una verdeggiante piana a 2 km dalle sorgenti del più importante fiume dell’Italia Meridionale, ai piedi dei Monti della Meta, tra Molise, Lazio e Campania. All’epoca del suo massimo splendore (VIII-IX secolo) San Vincenzo rivaleggiava con la vicina Cassino e ospitava centinaia di monaci. I resti dell’insediamento sono grandiosi e, nella Cripta di Epifanio, all’interno di una delle nove chiese che affollavano il sito, si conserva ancora un ciclo
di affreschi longobardi, secondi solo a quelli di Castelseprio (Va). Sull’altra sponda del fiume, la nuova abbazia gestita da suore benedettine offre anche ospitalità ai pellegrini. Visite solo su prenotazione (tel. 08741865234 www.sanvincenzoalvolturno.it).

La vetrina della regione
Un mare da Bandiera Blu, un centro storico dal cuore antico e una parte moderna ricca di negozi, locali, bar per lo shopping e lo svago di qualità 24 ore... al giorno.
Termoli è la vetrina e la soglia del Molise. Il suo Borgo Antico è tra i più incantevoli d’Italia, ma anche fare il bagno nelle spiagge dorate che si allungano sotto le poderosa mura che proteggono l’abitato è un’esperienza unica, possibile solo qui. La magnifica cattedrale romanico-pugliese di S.M. della Purificazione è uno scrigno di tesori d’arte e di fede, ma si può dire che ogni angolo, ogni vicolo del Borgo Antico offrano al visitatore scorci di infinita bellezza su un mare di cristallo. Incluso A Rejecelle, il vicolo più stretto d’Italia: 41 cm di larghezza per 788 di lunghezza. A prova di... prova costume o, se preferite, vietato alla circolazione di taglie XXL. Al di fuori del Borgo Antico, il reticolo di vie ortogonali fino a Corso Umberto, traversato dalla pedonalizzata via Nazionale, è una sorta di centro commerciale a cielo aperto, senza contare i numerosi mercati che settimanalmente si succedono in piazza Vittorio Veneto. Non ultimi quelli della locale Coldiretti con i prodotti gastronomici locali. Ciliegina sulla torta, in agosto cadono ben tre appuntamenti straordinari per la vita termolese, cui assistono sempre migliaia di turisti. Il 3 e 4 si celebra il patrono, San Basso. Un sorteggio decide la barca che porta la statua del santo e quelle che le fanno da scorta.
La statua viene portata in processione dalla cattedrale al porto e qui viene issata a bordo dopo di che la piccola flotta salpa per il suggestivo corteo a mare lungo i litorali a sud e a nord del Borgo Antico, tra musiche e canti. Per ferragosto (giorno 15, festa dell’Assunta) uno spettacolo di fuochi d’artificio, chiamato
Incendio del Castello, illumina il Borgo Antico e l’imponente Castello Svevo che ne presidia l’ingresso. Memoria del ben più tragico incendio avvenuto nel 1566 in seguito al saccheggio compiuto della flotta turca di Piyali Pascià. Il penultimo venerdì e sabato del mese si svolge invece la Sagra del Pesce, con stand gastronomici, street food, mercato e spettacoli.

Mangiare e dormire A TERMOLI

• Ristorante Il Borgo, via Borgo 10, tel. 0875707347       
• Panetteria-caffè Le Delizie del Grano, via Marconi 49, tel. 0875705962 www.ledeliziedelgrano.eu
• Albergo Diffuso Residenza Sveva, piazza Duomo 11, tel. 0875706803  www.residenzasveva.com

Come arrivare
In auto: per la zona costiera, Autostrada A14 (Adriatica), uscite Vasto Sud e Termoli. Per l’interno Ss 650
della Val del Trigno per Isernia e provincia; Ss 647
del Biferno per Campobasso e provincia.
In treno: Termoli ha stazione propria sulla linea Fs Bologna-Bari servita da treni Frecciabianca. Da qui per l’interno, servizio con bus della soc. Sati (www.satiautobus.com) che collega anche con Napoli e altre città del Sud.

INFO/APP
www.moliseturismo.net - www.termolituristica.com
L’Assessorato alla Cultura della Regione Molise ha attivato l’app Molisè che contiene una guida completa del territorio, con dispositivo iOS o Android.