Dove il vino scorre a fiumi

Tra Isonzo, Tagliamento e dolci colline, l’esperienza enologica in Friuli-Venezia Giulia è un viaggio tra vitigni autoctoni e vitigni internazionali, all’insegna del buon bere
 

Il Friuli-Venezia Giulia è, insieme all’Alto Adige, la più importante regione vinicola italiana per la produzione di vini bianchi ma, tra le sue mille sfaccettature, non mancano grandi rossi. Ha quattro Docg - Ramandolo, Colli Orientali del Friuli Picolit, Lison e Rosazzo - e 10 Doc: Carso, Friuli Colli Orientali, Collio, Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Grave, Friuli Isonzo, Friuli Latisana, Lison Pramaggiore e Prosecco. Infine c’è una Indicazione Geografica Tipica, l’Igt Venezia Giulia. Per capire il suo patrimonio vinicolo, vale la pena conoscere meglio alcune delle sue più caratteristiche aree di produzione: Collio, Grave, Carso.

IL COLLIO
Il Collio si trova in un’area delimitata dal fiume Isonzo e dal suo affluente Iudrio, 150 km quadrati divisi fra la provincia di Gorizia e la Slovenia, un territorio dove diverse culture si mischiano, producendo gli stessi vini. Qui c’è la ponca, un terreno composto da marne e arenarie stratificate che, oltre ai geologi, interessa soprattutto agli appassionati di vino e agli enologi: è questo tipo di terreno che dà ai suoi famosi vini la loro mineralità e salinità. Tra i bianchi, ci sono Ribolla gialla, Pinot Grigio, Sauvignon, Picolit e Friulano (che fino al 1995 si chiamava Tocai, finché l’Ungheria non ha rivendicato l’utilizzo esclusivo del nome); tra i rossi Pignolo (o Pignoletto), Refosco dal peduncolo rosso, Schippettino, ma anche vitigni internazionali come il Merlot e il Cabernet.
Questa zona collinare ha ampie superfici esposte a mezzogiorno, molto adatte a una viticoltura di qualità: ed è proprio questo che ha favorito la coltura della vite sin dall’epoca romana.
Una terra anche di prelibatezze gastronomiche tutte da assaporare: prosciutti, salami, cotechini, salsicce, ciliegie e prugne del Collio, radicchietto di primo taglio di Gorizia, Gubana di Gorizia e Putizza, miele e distillati.

LE GRAVE
Dal Collio passiamo alle Grave, altra suggestiva zona del Friuli a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine. Qui il terreno è caratterizzato da un’ampia superficie sassosa che esalta l’escursione termica tra il giorno e la notte, favorendo così uve con una spiccata dotazione di aromi e vini profumati ed eleganti.
I vini delle varietà a bacca bianca si presentano freschi, fruttati ed eleganti, mentre i rossi sono armonici e profumati da giovani, pieni e strutturati se invecchiati. I vitigni tipici di questa zona sono il Piculìt Neri (forse quello stesso vinum pucinum presente sulle mense romane), lo Sciaglìn, il Forgiarìn, il Cividìn (citato nei documenti del ‘600 come tra i vini più apprezzati dei banchetti nuziali), la Cjanòrie e l’Ucelùt. A questi si affiancano gli altri vitigni tipici del Friuli, dal Sauvignon allo Chardonnay, dal Refosco dal peduncolo rosso al Merlot. Tutti vini da abbinare a gustosissimi piatti tipici come i bisi in tecia (saporiti piselli), i cialzons (tipici ravioli), il gulasch di manzo, gli scampi alla busara, la polenta concia o gli gnocchi di prugne.

IL CARSO E IL LITORALE
La chiamano “paese di roccia” ed è una piccola zona tra Gorizia e Trieste, verso il confine con la Slovenia: è il Carso, con i suoi terreni ferrosi, dalle tonalità rosse marcate in contrasto con le affioranti rocce bianco-grigie. I vitigni più coltivati sono la Malvasia istriana, la Vitouska e il Terrano (Refosco nostrano): i risultati promettono bene e stanno incontrando l’interesse delle nuove generazioni.
Nella zona del litorale, invece, oggi si punta sulla coltivazione del Refosco dal peduncolo rosso e del Traminer aromatico, su un terreno prevalentemente argilloso. Qui abbiamo le Doc Friuli-Latisana, Friuli-Aquileia, Friuli Annia e Lison Pramaggiore, quest’ultima interregionale con il Veneto. E di interregionale c’è anche l’Igt Trevenezie, che può essere attribuita a vini bianchi (tranne il Pinot Grigio), rossi e rosati ottenuti da uno o più vitigni ammessi alla coltivazione, rispettivamente per il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto e per la provincia di Trento.

 

Sulle strade del vino

Da non perdere una profonda esperienza del viaggio alla scoperta di questa regione tra vino e cibo: la Strada del vino e dei sapori del Friuli-Venezia Giulia propone 6 itinerari, dalla riviera alla montagna, con eventi, pacchetti e offerte per scoprire il territorio e conoscere i produttori e le loro produzioni.
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