Gewürztraminer e Falanghina

Uno nordico, l’altro meridionale, questi
2 vini aromatici sono simili, ma ognuno
ha un particolare carattere: ecco come valorizzarli nelle diverse situazioni                         
di Francesca Negri  www.geishagourmet.com

Vitigni autoctoni di carattere, freschi e dalle spiccate note fruttate, sono due dei vini più di tendenza in Italia. Il Gewürztraminer del Nord, la Falanghina del Sud Italia, hanno caratteristiche in parti differenti, in parte molto simili, capaci di catturare il gusto degli stessi consumatori, ossia di chi ama vini fruttati, facili da bere, piacevoli anche come aperitivo.


Il Gewürztraminer è probabilmente il vino aromatico più famoso d’Italia. Le sue origini non sono sicure, quel che è certo è che sin dall’anno 1000 questo vitigno viene “allevato” in Alto Adige. Una curiosità: l’uva non è bianca, ma rosa. Detto anche Traminer aromatico, si presenta con una tonalità giallo paglierino, illuminata da riflessi dorati. Al naso si apre un bouquet fruttato con intensi profumi floreali di acqua di rose, sentori di frutta tropicale, ananas, mango e maracuja, a cui seguono cenni di spezie, chiodi di garofano, pepe bianco e anice stellato. In bocca il sapore è dolce, avvolgente, morbido e persistente, caratterizzato da aromi di rosa, chiodi di garofano, noce moscata, frutta esotica, albicocca, talvolta agrumi.

Abbinamento cibo-vino Il Gewürztraminer è ideale da gustare insieme a portate a base di carni bianche, pesce e molluschi. Assolutamente perfetto l’abbinamento con piatti orientali saporiti come quelli della cucina thailandese oppure giapponese, che fanno risaltare le peculiarità di questo vino. Si accompagna bene anche a formaggi erborinati, tartufi e dessert. Ottimo anche per l’aperitivo e come vino da meditazione.
Temperatura di servizio 10-12 °C

Esiste anche una versione passita, dal colore giallo dorato intenso, che al naso esprime un bouquet aromatico e speziato con note che variano dal miele alla camomilla, dalla mela cotogna alle bucce di arancia candite. Al palato è dolce, piena e voluminosa.

 

La Falanghina è un vitigno bianco originario della Campania e la sua produzione è diffusa per lo più nel Sannio, nella zona flegrea e nella provincia di Caserta. Leggenda vuole che sia stato introdotto dagli antichi Greci. Ne esistono varie versioni: la più conosciuta è sicuramente quella ferma, che si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e sprigiona all’olfatto un bouquet caratterizzato da profumi intensi e persistenti, con note floreali di ginestra e altri fiori della macchia mediterranea. Sono percepibili anche note fruttate di banana, mela verde, pera e in alcuni casi note balsamiche e speziate (sambuco e basilico).


Abbinamento cibo-vino La Falanghina è il vino perfetto da servire come aperitivo, ma si abbina molto bene anche ad antipasti, secondi di pesce, minestre di legumi, pasta ai frutti di mare, carni bianche, formaggi e verdure di stagione. La Falanghina nella versione passita è adatta anche ad accompagnare pietanze particolarmente ricche di sapore come la classica pizza margherita, la mozzarella di bufala e i dolci di piccola pasticceria.
Temperatura di servizio 8-10 °C


C’è anche la variante passita, che ha un colore più intenso, quasi dorato, profuma di miele, albicocca , con un sottofondo floreale e agrumato, e al palato ha un gusto secco, fresco, morbido e acido. Esiste poi la versione spumantizzata, di tonalità chiara e brillante, dalla spuma persistente, che ha una struttura più delicata e nell’insieme meno complessa.