Vini da cantare

Il Lazio ha un’antica tradizione vitivinicola, tornata di recente in auge. Dai vini dei Castelli al Frascati al Cesanese, sono oggi prodotti in quantità e qualità, perfetti per accompagnare i piatti della tradizione e non solo

 

Ben 3 DOCG, 27 DOC e 4 IGT, per oltre la metà bianchi: con 4 milioni di ettolitri, il Lazio è la sesta regione Italiana per produzione di vino. D’altronde, è dai tempi dei baccanali, le feste degli antichi Romani, che il vino scorre a fiumi da queste parti. L’uva da tavola ha la sua sede naturale in pianura, mentre il territorio di origine vulcanica, collinare e soleggiato è la culla di Doc & Co.

I Castelli Romani, stornelli Doc
Alla scoperta delle Doc più celebrate del Lazio, non si può non partire dai Castelli Romani, cantati nei tipici stornelli: qui troviamo vini bianchi a base Trebbiano e Malvasia bianca di Candia, e rossi con Sangiovese, Montepulciano, Cesanese, Merlot e Nero Buono. Adagiata sui Colli Albani e Tuscolani, la zona dei Castelli Romani è celebrata da sempre per la bellezza del suo paesaggio, per le residenze gentilizie e per la bontà dei suoi vini, ammirati e immortalati da poeti, scrittori, musicisti e pittori. Oggi i vigneti sono compresi nel Parco regionale dei Castelli Romani e sono attraversati dall’omonima Strada dei vini.
Tra i rossi, il vino Castelli Romani Doc è di colore rosso rubino, di sapore rotondo, profumo persistente, vinoso, fruttato. La gradazione è di 11 gradi, mentre il corretto tempo di invecchiamento è di circa 24 mesi. Si serve a una temperatura di 16-18 gradi ed è indicato per tutto il pasto, soprattutto con piatti tipici locali, carni rosse e bianche.
Tra i bianchi, nominiamo il vino Colli Albani Doc: di colore giallo paglierino, ha un gusto amabile, fruttato, morbido e un profumo delicato. Si serve a una temperatura di circa 9-11 gradi, assieme a bucatini
all’amatriciana, minestre di verdure, piatti di pesce.

A Frascati con 2 Docg
Nella zona di Frascati troviamo 2 Docg, il Frascati Superiore e il Cannellino di Frascati, vino dolce, ottenuti da Trebbiano e Malvasia bianca di Candia.
Il Frascati Superiore Docg si presenta con un colore giallo paglierino intenso, mentre il profumo è fruttato con note erbacee. Al palato risulta morbido e fresco, molto aromatico su fondo acidulo. La gradazione di 10,5-11,5 gradi circa, mentre il tempo di maturazione è di alcuni mesi, mai anni. Si serve a 8-10 gradi ed è ideale in particolar modo per accompagnare piatti regionali laziali: fettuccine con interiora, abbacchio, pollo con i peperoni.
Il bianco Cannellino di Frascati è detto così perché
si serviva direttamente dalla botticella in cui era conservato, tramite una piccola cannella. È prodotto con le stesse uve del vino Frascati secco, ma vendemmiate più tardi, dopo un naturale appassimento sulla pianta. Ha un colore giallo chiaro con riflessi dorati, delicati aromi floreali, di frutta matura, pesca gialla, albicocca e miele d’agrumi. Al sorso è suadente, in equilibrio tra dolcezza avvolgente e freschezza. Va servito a una temperatura
di 12-14 gradi. È un vino da dessert che trova i migliori abbinamenti con piccola pasticceria secca, formaggi freschi o di media stagionatura.

Est! Est! Est!, il nome più originale
In provincia di Viterbo, a Montefiascone, si produce un vino Doc dal curioso nome di Est!Est!Est!, con uve di Trebbiano e Malvasia bianca di Candia. Le origini di questo nome risalgono al Medioevo, quando il servitore del vescovo tedesco Johannes Defuk, Martino, è incaricato di precederlo, durante la sua visita in Italia, alla ricerca di vini buoni. Trovati i vini doveva scrivere sulla porta della cantina la parola “Est” (c’è, in latino). Arrivato a Montefiascone, assaggiato il vino locale, lo trovò talmente buono che scrisse tre volte il segnale convenuto.
Sfoggia un colore giallo intenso e brillante paglierino, mentre al naso è molto aromatico con note di mela Golden e Malvasia. Al palato si presenta sapido, corposo, armonico. Ha una percentuale alcolica di 11 gradi circa e si serve a una temperatura di 8-10 gradi. Si consiglia soprattutto per accompagnare pesci di lago come anguille e lucci, ma è ottimo con tutti i piatti di pesce e come aperitivo.

Il Cesanese, orgoglio di Ciociaria

La Ciociaria, ovvero la provincia di Frosinone, è la patria del Cesanese, l’unico autoctono a bacca rossa di tutto il Lazio. Dalle uve cesanesi nascono tre vini che negli ultimi anni si sono messi in evidenza: la Docg Cesanese del Piglio e le Doc Cesanese di Affile e Cesanese di Olevano Romano.
Il Cesanese del Piglio Docg (90% minimo di Cesanese di Affile e/o comune) è disponibile anche nella tipologia Superiore e con menzione aggiuntiva Riserva: l’invecchiamento in botti di rovere ne rende più morbidi i tannini e gli conferisce note floreali e fruttate più ampie.
Il Cesanese di Affile Doc (90% minimo di Cesanese di Affile) è disponibile anche nella tipologia Dolce e Riserva.
Il Cesanese di Olevano Romano Doc (85% minimo di cesanese di Affile e/o comune) è disponibile anche nella tipologia Amabile, Dolce, Dolce Frizzante, Superiore e Riserva.
L’abbinamento tradizionale di questi vini è con salumi stagionati e formaggio Pecorino romano.
Si sposano bene anche con primi piatti con sughi di carne (fettuccine con rigaglie di pollo o al ragù, pappardelle alla lepre, timballo, gnocchi di patate), così come con polenta con salsicce o spuntature di maiale, abbacchio allo scottadito o alla cacciatora, fegatelli di maiale alla griglia, trippe, arrosti e umidi di pollame e coniglio arrosto. Le bottiglie più giovani sono ideali con le castagne, quelle più o meno dolci e frizzanti con dolci secchi, ciambelle e crostate di frutta.