Si avvicinano le feste e con esse le occasioni per brindare. Protagoniste assolute sono le bollicine: stappare una bottiglia di spumante è un rito conviviale che mette tutti d’accordo. Ma non tutte le bollicine sono uguali: ecco una guida per orientarsi sul vino frizzante ideale, dall’aperitivo al dolce.
Secchi o dolci?
A seconda del metodo di elaborazione (Classico o Charmat) e del contenuto zuccherino del vino spumante, ci sono diverse possibilità di abbinamento. Gli spumanti secchi, per esempio sono solitamente vini detti “a tutto pasto” perché si possono accompagnare a tutte le portate, escluso il dessert che va rigorosamente abbinato a uno spumante dolce, per la regola della concordanza.
I classici
Come dicevamo, le bollicine si dividono poi in Metodo Classico e Metodo Charmat (detto anche Martinotti).
Il Metodo Classico comporta la rifermentazione in bottiglia di un vino base mediante l’aggiunta di una miscela (liqueur) di zucchero e lieviti, seguito da una lunga (da 6 mesi fino a molti anni) permanenza sui lieviti e successiva separazione delle fecce. Il risultato? Vini di una certa struttura e di un certo pregio, che sono quasi esclusivamente secchi. Questi spumanti sono perfetti per accompagnare tutto il pasto ad esclusione del dessert e di alcuni piatti molto elaborati, come per esempio pietanze a base di selvaggina, oppure particolarmente aromatiche, che si sposano male con un vino spumante.
Gli spumanti Metodo classico si accompagnano molto bene con aperitivi o con pietanze a base di pesce, carne bianca in tutte le sue sfaccettature, ma anche rossa, soprattutto nella versione rosé o in casi di sboccature tardive (spumanti che restano sui lieviti per molti anni, anche 10 o più).
Tra i Metodo Classico italiani rientra anche il Franciacorta: i nostri Satèn e Brut Le Vie Dell’Uva sono bollicine versatili, ideali (in particolare il Satèn) per accompagnare un aperitivo ricercato a base di salumi pregiati come il culatello, oppure da abbinare a formaggi cremosi, verdure, fritture e anche alle ostriche. A tutto pasto, il Brut si sposa perfettamente con il pesce, dall’aragosta agli scampi, dal pesce spada alla capasanta, ma anche con carni bianche pregiate, risotti e piatti a base di tartufo. Per risultati più sorprendenti, da provare l’abbinamento con arancine, panzerotti e lampredotto.
Il prosecco, re degli Charmat
Veniamo ora al Metodo Charmat, che prevede una rifermentazione in autoclave anziché in bottiglia. Il periodo di permanenza sui lieviti varia, ma si tratta solitamente di pochi mesi (un anno circa per lo Charmat lungo). Questo sistema è più adatto per la produzione di vini spumanti immediati, freschi e più o meno aromatici, che si prestano a diverse possibilità di abbinamento.
Il re degli Charmat è il Prosecco, ideale come aperitivo oppure da abbinare a canapè, stuzzichini e piatti a base di pesce molto delicati. Il Prosecco Millesimato Treviso Doc biologico Le Vie Dell’Uva è la scelta ideale per feste e grandi occasioni e può essere abbinato anche a tutto pasto: ideale con i crostacei, è perfetto anche per accompagnare focacce e torte salate.
Bollicine in rosso
Una partita a parte la gioca il Lambrusco, la bollicina più al passo con i tempi e più pop di sempre: effervescente, spensierato, conviviale, dalla contenuta gradazione alcolica che può variare dai 7,5 ai 12 gradi, porta con sé l’animo solare dell’Emilia - Romagna da cui proviene; il prezzo, veramente abbordabile, fa il resto. Un Lambrusco secco come il Lambrusco di Modena Secco Doc Le vie Dell’Uva si gusta al meglio se abbinato a piatti di pasta fresca emiliana come tagliatelle, tortelloni, agnolotti, cappelletti e lasagne, rigorosamente conditi con sfiziosi sughi al ragù, al pesto o ai funghi porcini.
La cucina emiliana prevede che questo vino possa accompagnare anche risotti e pasta in brodo e, naturalmente, gnocco fritto e tigelle con i salumi. Un Lambrusco frizzante e deciso come il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc Biologico Le Vie Dell’Uva si sposa al meglio con piatti di carne rossa: filetto di vitello, stracotti di cavallo e di manzo, cotechino e zampone, ma funziona anche l’abbinamento con arrosti di carne bianca e bolliti misti. Per chi ama sperimentare, con il Lambrusco si possono gustare anche piatti di pesce strutturati, come il caciucco.
Finire in dolcezza
Eccoci quindi arrivati al capitolo dolci. Se si punta su lievitati o dessert a base di creme, la scelta è tra l’Asti spumante dolce Docg o il Moscato d’Asti Docg Le Vie Dell’Uva, due bollicine dolci da provare anche abbinate ai formaggi di fine pasto, a maggior ragione se accompagnati da miele e confetture. Se invece si punta su dessert a base di cioccolato, dal salame di cioccolato ai panettoni farciti, il Brachetto d’Acqui dolce Docg Le Vie Dell’Uva è la bollicina perfetta.