I DOLCI DI NATALE CHE L’ITALIA CUSTODISCE: LA GUIDA PER SCEGLIERLI

Ok, panettone e pandoro sono i re dello scaffale. Li conosci anche a occhi chiusi, letteralmente.

Ma se ti sposti due passi più in là, giusto il tempo di cambiare corsia, scoprirai un mondo di dolci che profumano di storia, famiglie, tradizioni.
E fidati: alcuni meritano di entrare subito nella tua playlist di Natale. Iniziamo il tour?

 

Parrozzo (Abruzzo)
Sapore: mandorla + cioccolato, intenso ma morbidissimo.
Perfetto per te se: ami i dolci “sostanziosi” che sembrano un abbraccio.
Come servirlo: freschino, per far spiccare le mandorle.
Pairing consigliato: caffè forte o liquori erbacei.

Calzoncelli (Basilicata)
Sapore: castagna, cacao, atmosfera casalinga.
Mood: serata pigra sul divano.
Consiglio pratico: 5 minuti in forno e diventano irresistibili.
Da sapere: se li trovi con ripieno più granuloso, sono spesso quelli più artigianali.

Struffoli (Campania)
Per chi li amerà: team miele a vita.
Perché comprarli: croccanti, divertenti, colorati—sono l’energia del Natale.
Trucchetto veloce: aggiungi nel miele un filo di scorza d’arancia grattugiata → upgrade immediato.

Cartellate (Puglia)
Gusto: croccanti, leggere e avvolte nel vincotto.
Quando sceglierle: se vuoi qualcosa di dolce ma non stucchevole.
Abbinamento top: spumante brut per bilanciare.
Da sapere: quelle immerse nel vincotto “vero” si riconoscono dall’aroma più caramellato.

Zelten (Trentino-Alto Adige)
Identikit: pane dolce ricchissimo di frutta secca.
Perfetto per: colazioni lente o snack post-gita (anche se la gita è solo ment... ehm, immaginaria).
Serve sapere: è un dolce “maturo” quindi anche un giorno dopo è ancora più buono

Certosino di Bologna
Che sapore ha: speziato, compatto, super aromatico.
Consiglio di consumo: fettine sottilissime—non è un dolce che si “morde”, si assaggia.
Lo amerà chi: apprezza i sapori un po’ medievali, tipo ricordi da spezieria della nonna.

Pandolce genovese (Liguria)
Sapore: burroso, morbido, frutta candita e uvetta dal mood marinaro.
Perché sceglierlo: è l’opzione ideale se vuoi restare nella “famiglia dei grandi lievitati” senza prendere il solito.

Panforte (Toscana)
Identikit aromatico: miele, spezie, frutta secca → concentrato di Natale.
Da provare così: a pezzetti mini con pecorino stagionato (combo folle ma funziona).
Consiglio: un pezzettino basta: è piccolo ma potentissimo.

Lou mécoulen (Valle d’Aosta)
Curiosità: il “proto-panettone”, quando il panettone non era ancora mainstream.
Sapore: soffice, frutta secca, zero canditi.
Da prendere se: ami gli impasti alti ma più rustici.

Come conservarli senza sbagliare

❌ Evita il frigo: se non sono ripieni, li indurisce.
✔️ Usa sacchetti alimentari ben chiusi o contenitori ermetici.
🔥 Dolci fritti? Valgono 48 ore, poi perdono croccantezza.
🌬 Panforte & Certosino: se ben sigillati durano tantissimo (sono nati per questo).

 

Redatto da:
Bisagni Francesca
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali

Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza