Meno famoso di quello di Siena, ma non meno impegnativo ed emozionante. E più antico. È il Palio di Asti, che si corre la prima domenica di settembre. Se non bastasse, nella città piemontese i mesi di fine estate e inizio autunno sono dedicati al buon bere e alla buona tavola con un calendario fitto di eventi. Né potrebbe essere diversamente nella capitale italiana delle bollicine: Asti Spumante è infatti un binomio (e un patrimonio “made in Italy”) noto e apprezzato in tutto il mondo.
Buon cibo ben innaffiato
Dal secondo al terzo weekend (6-15 settembre) in diversi palazzi storici del centro si svolge la Douja d’Or (www.doujador.it), concorso enologico e manifestazione gastronomica. Intanto il nome: la parola douja significa brocca, ovvero il recipiente che in ogni casa, ricca o povera che fosse, serviva per conservare il vino. Tanto che la maschera piemontese della commedia dell’arte, il torinese Gianduja, in realtà è nato ad Asti sotto il nome di Gian d’la duja, ovvero Giovanni della Brocca. E il nettare di Bacco è appunto il centro della manifestazione che si articola in incontri, seminari, degustazioni, masterclass destinati sia a specialisti sia a un pubblico più vasto in presenza di noti chef e sommelier che introducono all’universo di saperi, arti e sapori che compongono l’enologia italiana d’eccellenza. A cotè, mostre d’arte e proiezioni cinematografiche sempre a tema. Il 13 e il 14 settembre alcuni ristoranti e locali del centro storico ospitano Wine Street Tasting (www.winestreetasting.com). Organizzata dall’associazione no profit Cre[at]ive, capeggiata da sei donne, la manifestazione promuove la gastronomia astigiana. Nei menu proposti, a prezzi decisamente popolari, piatti tipici tra cui la salsiccia di Bra, la bagna cauda, la fonduta, le nocciole Piemonte, il tartufo, gli agnolotti di Asti, la battuta di fassona, la salamella di Fossano, l'agliata del Monferrato e tante altre specialità. Disponibili anche menu per vegetariani.
Contadini e artigiani in parata
Piazza Alfieri è invece lo spazio urbano che ospita, sabato 7 e domenica 8 settembre, il Festival delle Sagre Astigiane, arrivato quest’anno all’edizione numero 50. In sostanza, si tratta del più grande ristorante all’aperto d’Italia. La piazza ospita un vero e proprio villaggio gastronomico, con chiesa, posta, municipio e casette, ciascuna gestita dalle diverse pro loco del territorio dove viene servito un menu con specialità tipiche. Si comincia sabato sera dalle 18,30 alle 23,30, mentre domenica il villaggio è aperto dalle 11,30 alle 22. È l’occasione giusta per provare tajarin e agnolotti, polenta, stufato d’asino, salsiccia, vitello tonnato, crostoni con “bagnet” e altro ancora. Previste anche postazioni dedicate alle eccellenze enologiche. Alle 9,30 di domenica si tiene invece la sfilata per le vie del centro con decine di figuranti in abiti tradizionali e con autentici attrezzi agricoli usati in campagna in epoca preindustriale. Un vero e proprio museo vivente della civiltà contadina.
Il weekend del 21 e 22 settembre in corso Alfieri, sotto la Torre Rossa, dove nel medioevo esisteva la prima cinta muraria urbana, si tiene la manifestazione chiamata Arti e Mercanti. Anche qui centinaia di figuranti riportano indietro nel passato, a quel XIV secolo che segnò l’apice delle fortune comunali di Asti e della sua potenza economica. La bottega del fabbro, del vasaio, del tessitore, del maniscalco si alternano a giullari, giocolieri, musici, dame e cavalieri tra bancarelle dove si può acquistare di tutto, dalle specialità culinarie del passato a oggetti e prodotti di ogni genere: abiti, pelletteria, metallo, cuoio, legno e pietre. Rigorosamente ambientati nell’età di mezzo. Cioè non troveremo piatti a base di patate, pomodori, mais e cioccolato, tutti arrivati in Europa dopo la scoperta delle Americhe, ma altre specialità non meno prelibate: arrosticini, agnolotti, pesce, sidro, birre, idromele…
Un tuffo nella preistoria
Indipendentemente dal fitto calendario di manifestazioni, Asti merita comunque un viaggio in quanto è una delle città piemontesi più ricche di storia e testimonianze artistiche. Dall’epoca romana a oggi. Al passato più remoto ci portano la Torre Rossa e il lapidario romano. All’alto medioevo risale invece la Cripta di sant’Anastasio, raro esempio di arte protoromanica, mentre all’epoca comunale risalgono alcuni dei più importanti palazzi e case-torri come palazzo Zoia, la Torre Comentina e le due chiese più importanti: la Collegiata di san Secondo e il grandioso Duomo, testimone, nella sua maestosità, della ricchezza prodotta qui da mercanti e artigiani. Importanti anche le vestigia dei secoli più vicini a noi: da palazzo Alfieri alla chiesa barocca di san Martino, da palazzo Mazzetti, con museo e pinacoteca, a palazzo del Michelerio che ospita il Museo Paleontologico. Qui si conservano i resti fossili di una balenottera, memoria di quando, milioni di anni fa, la Pianura Padana era un immenso golfo di mare cosparso di isole.
E il Palio? Archiviata l’edizione 2024, si pensa già a quella del 2025 (6 settembre) che sarà epocale in quanto porta il numero 750. La prima corsa documentata risale infatti al 1275, cosa che fa del Palio d’Asti il più antico d’Italia. Come tutti gli anni si comincia a maggio, in occasione della festa patronale di san Secondo con la sfilata storica e la cosiddetta stima del palio, ovvero la presentazione del drappo che andrà al rione vincitore, esposto nella Cappella del Palio della Collegiata. In alternativa nella vicina città di Alba il 6 ottobre si corre il più goliardico, ma non meno entusiasmante Palio degli asini. Altro equino e altra storia, identica passione.
info&app: www.visit.asti.it
Municipium è l'app ufficiale della Provincia di Asti e di oltre 60 Comuni dell'Astigiano: un facile accesso a comunicazioni, segnalazioni, mappe.
dove dormire: Hotel Palio www.hotelpalio.com
Un 4* in posizione strategica, vicino alla stazione e al centro storico